
Torre del Mastio, Fortezza Vecchia, Livorno 21 Dicembre 2016
Constance Tenvik, giovane promessa dell’arte contemporanea norvegese, ha realizzato il 21/12/2016, in occasione del Rebirth Day di “Terzo Paradiso”, una magica performance all’interno della Torre del Mastio, in Fortezza Vecchia a Livorno.
L’artista reinterpreta lo spazio circolare del Mastio mediante le sue figurazioni oniriche e giocose e in questo spazio colloca sculture umane, vestite e posizionate per integrarsi in una scena performativa e sonora, grazie alla partecipazione delle giovani musiciste Ani Simanian (canto), Marta Marchetti (chitarra), Vania Franci (flauto).
Una lettura inedita dello spazio e del tempo, con la volontà di creare un luogo alternativo, immaginario e immaginifico dove passato e presente si incontrano. Una performance dell’artista norvegese che qui si confronta con la storia medievale e la sua protagonista italiana Matilde di Canossa, la quale come figlia del Signore della Tuscia fu contessa, duchessa, regina, imperatrice, donna guerriera e allo stesso tempo difensore della cristianità. Il Mastio si dice che fu costruito per volontà di Matilde quando Livorno era un villaggio adiacente al Porto Pisano e per questi motivo porta il suo nome.
Constance Tenvik da due anni vive a New York per il Master in Fine Art presso lo Sculpture Department dell’Università di Yale. In autunno si è tenuta la sua mostra personale alla 6Month Gallery di New York. Durante ArtBasel Miami l’artista ha condotto il programma radiofonico all’interno di Untitled.
ZEB, CHI SEI… ? (progetto LINC)
Biblioteca Labronica, Livorno 15 ottobre – 12 novembre 2016
orari: lun/ven h 9.00 – 19.00, sab 9.00 – 12.30
Apertura straordinaria domenica 6 novembre h 16.00 – 19.00
coordinamento Raffaele Rossi
allestimento Marco Giovannetti
testi Federica Falchini
ricerca documentale Giaele Mulinari
grafica Enrico Costalli
interviste video Federica Falchini, Enrico Costalli
montaggio video Federico Cammarata
documentazione fotografica Giordana Pucciani, Matteo Mariani, Dari Tarabella
La mostra intende ricostruire l’attività del writer livornese ZEB e gli sviluppi della sua creatività come pittore David Fedi attraverso documenti privati, disegni, schizzi, appunti, dipinti e testimonianze.
Nato a Livorno nel 1966, creativo fin da giovanissimo ma allergico a regole e discipline, è divenuto celebre in città per le sue scritte ironiche e pungenti fin dal 1987 e poi nel 1989 quando ha iniziato ad associare alle scritte la celebre faccia con il nasone, Zeb appunto.
Ha rivelato l’identità di Zeb quando la sua carriera di pittore era già avanzata, ottenendo maggiore attenzione del pubblico grazie a questa doppia attività.
La sua pittura è costituita da una reinterpretazione, attraverso la deformazione geometrica quasi maniacale, di celebri personaggi dei fumetti, Diabolik, Mandrake, Batman e altri. Si è poi confrontato con personaggi contemporanei come l’icona Che Guevara e il conterraneo Amedeo Modigliani.
A partire dalla seconda metà degli anni Novanta ha collaborato con alcune gallerie livornesi e partecipato a fiere d’arte nazionali, ma nuovamente la sua incapacità di stare alle regole lo ha portato a non assecondare il mercato dell’arte e le sue richieste.
E’ scomparso nel 2008 senza lasciare traccia.
Questa mostra, mediante le carte private messe a disposizione dalla famiglia, le testimonianze video di amici e conoscenti, i dipinti prestati dai collezionisti e i disegni dispensati in più occasioni a chi gli era vicino, raccontano David Fedi/Zeb e la sua necessità di comunicare, scrivendo e disegnando, il proprio disagio e la propria visione del mondo.
Si ringraziano i collezionisti:
Giorgio Ardisson, Nicola Di Batte, Maurizio Bellandi, Paolo Diara, Famiglia Fedi, Massimo Filippelli, Massimo Fraddanni, Alfonso Giannone, Filippo Lotti, Federico Mantovani, Curzio Mugnai, Walter Passuello, Carlo Pepi, Fabrizio Tassara, Marco Vitalizi.
Si ringraziano gli intervistati:
Paolo Dotto, Carlo Pepi, Massimo Filippelli, Federico Mantovani, Maurizio Bellandi, Walter Passuello, Serafino Fasulo, Eva Fedi, Cristiano Lucarelli, Stefano Pilato, Filippo Lotti.
LinC è il progetto livornese selezionato e finanziato dalla Regione Toscana all’interno del bando sull’arte contemporanea indetto per il 2016. Frutto del tavolo di lavoro coordinato dall’assessorato alla Cultura del Comune di Livorno a cui hanno aderito le principali realtà operanti a vario titolo nell’ambito dell’arte contemporanea, ha lo scopo di celebrare la vocazione contemporanea della città, già più volte verificata anche attraverso la collaborazione a progetti regionali, questa volta con una particolare attenzione al coinvolgimento del territorio e con azioni mirate per la costruzione di un pubblico maggiormente consapevole.
E’ un progetto che nasce con lo scopo di creare una sinergia tra le persone (siano esse cittadini, turisti, studenti, artisti, operatori culturali, istituzioni) e le espressioni artistiche contemporanee (arte visiva, danza, musica, architettura) mediante uno stretto radicamento con il territorio. In questo senso l’immagine della mappa della città dove sono indicati i nodi sensibili alle attività del contemporaneo contiene in sé tutti gli aspetti reali e virtuali che caratterizzano LinC: percorso fisico, indicazione di luoghi ed eventi dedicati al contemporaneo, percorso iniziatico, proposta di una differente lettura del tessuto cittadino, intercettazione di nuovo pubblico, condivisione del reale.
La mappa/APP (LinC) diventa uno strumento attraverso il quale la comunicazione si globalizza e va oltre l’evento specifico ma lascia una traccia permanente delle attività realizzate o da realizzare in continuo dialogo con i suoi protagonisti.
In questo senso il workshop di arti visive, il seminario sulla musica contemporanea, la performance di danza o il cantiere di arte urbana sono tutte azioni che necessitano la partecipazione e condivisione e sono concepite come un momento di approfondimento sia per l’artista e il curatore che per il pubblico.
Nello specifico
Poiché l’obbiettivo primario definito dal bando regionale 2016 è quello di avvicinare il pubblico, e in particolare i giovani, all’arte contemporanea mediante esperienze conoscitive che creino un ponte fra le realtà del territorio e la ricerca artistica internazionale si è scelto come media il web: l’attivazione di nuovi percorsi formativi avrà luogo mediante la messa in rete di spazi della città, già riconosciuti dalla comunità o che necessitano di una nuova o maggiore identificazione come produttori/diffusori di iniziative legate all’arte contemporanea, e prenderà la forma di una mappa o cartina, e quindi una APP che tramite tecnologia Qr Code permetterà di approfondire in tempo reale i contenuti legati ad un dato Luogo, in una rete di Luoghi e di eventi particolarmente facili da fruire al visitatore, turista, crocerista in arrivo a Livorno.
La APP LinC conterrà tutte le informazioni sul sistema dei luoghi, gli eventi e le iniziative, i promotori, collaboratori, partner, sponsor e partecipanti e funzionerà come spazio virtuale dove aprire un dibattito sull’arte urbana, pubblicare i video delle attività svolte ecc..
La mappa conterrà anche le indicazioni del percorso che conduce attraverso la città nelle sedi delle azioni, e sarà configurata anche per intercettare i turisti italiani e stranieri che transitano nella città e che troveranno, finalmente, nella APP (LinC) uno strumento semplice e chiaro per orientarsi.
All’interno e/o esterno dei luoghi deputati, definiti NODI, avranno luogo workshop, incontri lezioni, performance eventi espositivi che affronteranno alcuni degli aspetti più interessanti del linguaggio artistico contemporaneo: l’arte visiva, la danza, la musica e il rapporto con l’architettura e l’urbanistica.
Il progetto LinC è in rete con la Fondazione Pistoletto, Cantieri del Gesto di Virgilio Sieni.
Le associazioni:
React, è la capofila del progetto. Rappresentata da Raffaele Rossi, opera da anni sul territorio e si è distinta per la sua attività all’interno della chiesa di piazza del Luogo Pio, dove ha fatto convergere progetti di numerosi artisti e di varie provenienze. Proprio quest’anno si avvia alla formalizzazione della donazione della collezione delle proprie opere d’arte alla città.
Itinera Formazione è coordinata da Daniela Vianelli, svolge attività di formazione a vari livelli sul territorio locale e regionale e avrà l’onere di supportare tutte le attività laboratoriali anche attraverso la mediazione con le istituzioni scolastiche, i docenti e gli studenti.
Pavillon Social ha sede a Lucca, ma opera in maniera nomade mediante attività espositive contemporanee di ricerca, anche su aspetti storici, sociali e urbani, che intercettano artisti internazionali spesso giovanissimi. È rappresentata da Paolo Emilio Antognoli.
Il coordinatore scientifico del progetto è la storica dell’arte Valentina La Salvia.
Il progetto LinC (http://www.livornoincontemporanea.it) prevede un piano attuativo di due anni.
Tanti eventi in programma intorno a questo importante e solenne anniversario.
Le iniziative hanno avuto inizio già da sabato 9 aprile 2016, quando, alle ore 17, al Museo di Storia Naturale del Mediterraneo (via Roma 234, Livorno) è stato presentato il libro di Elisabetta Arrighi “Moby Prince. Novemila giorni senza verità” (Edizioni ETS). Sempre sabato si è svolta la staffetta del Coordinamento Podistico Moby Prince che è partita da Pontedera e, passando dai comuni di Ponsacco, Lari, Crespina, Fauglia e Collesalvetti è giunta alle ore 17 del 10 aprile in città dove si è aggregata al corteo per il Porto.
Gli appuntamenti di domenica 10 aprile 2016 hanno avuto inizio alle ore 10 in Fortezza Nuova con la funzione religiosa presieduta dal Vescovo di Livorno Monsignor Simone Giusti.
Sempre negli spazi della Fortezza Nuova, alle ore 11.30, viene inaugurata la scultura Koningin Juliana, dell’artista Federico Cavallini, in memoria delle vittime, donata dalla nostra Associazione alla città.
Le iniziative proseguono nel pomeriggio: alle ore 15 nella Sala Consiliare di Palazzo Civico il sindaco Filippo Nogarin porgerva il saluto, a nome della città, alle Autorità e ai familiari delle vittime. Alle ore 17 da Piazza del Municipio è partito il corteo che, dopo aver percorso alcune vie della città arriva, intorno alle 17.45 al Porto, Andana degli Anelli, davanti alla lapide dove sono scolpiti i nomi delle 140 vittime. Qui, è stato deposto il cuscino di rose del Presidente della Repubblica e sono stati letti i nomi delle vittime e i familiari presenti hanno lanciato le rose in mare, 140, una per ogni vittima.
Livorno in contemporanea presenta
02 | “Concha de Amor” di Claudia Losi
sabato 10 ottobre 2015 | da h 17.30, Deposito di via Capocchi, 6 | Livorno
una perfomance collettiva dove la memoria di un lavoro dà luogo a una trasformazione
a cura di Alessandra Poggianti
“Concha de Amor” letteralmente significa “conchiglia d’amore”, è anche un’espressione usata in certe aree del Sud America per indicare gruppi di donne, soprattutto, che si ritrovano insieme per parlare, mentre cuciono, per esempio, o fanno il bucato ai lavatoi. In questa occasione il lavoro, richiesto al pubblico, è sfilare e riannodare lunghe corde marinare in un’unica struttura sopsesa e con questa gestualità intrecciare le storie delle persone con quelle del luogo.
E’ il territorio che orienta la ricerca di Claudia Losi, l’osservazione dei sistemi simbolici collettivi che lo regolano. Il suo interesse è per i simboli agiti, abitati e praticati da una collettività. La tessitura è relazione.
Si spiega, così, l’attenzione propria dell’artista per la tradizione del lavoro manuale, in particolare per il cucito, la tessitura, il ricamo. I ritmi cadenzati e lenti oltre alla forte componente relazionale sono aspetti fondamentali del suo lavoro. La ricerca di forme e di storie, il perdersi in un tempo e in uno spazio nel quale l’immaginazione si sostituisce alle parole, innesca una personale forma di resistenza che mentre si vive, si costruisce di senso.
“Concha de Amor”, in particolare, è un evento pensato per uno spazio cittadino vuoto e in disuso, abitato da “segni” silenziosi della città, resti di decorazioni marmoree, grate in ghisa e lampioni recuperate da piazza della Repubblica, orci per conservare l’olio, busti di uomini illustri… Grazie alla partecipazione delle persone e il loro lavoro, si rievoca la sua storia e si attiva una trasformazione.
Livorno in Contemporanea è una iniziativa realizzata con la collaborazione del Centro per l’Arte Luigi Pecci all’interno del progetto regionale: “Cantiere Toscana Contemporanea”
L’evento “Concha de Amor” è organizzato in occasione della Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI.
Video dell’installazione:
Venerdi 29 maggio 2015 h 9-12 | 17-20, Piazza del Luogo Pio, Livorno
01 | #upGiotto Un nuovo gioco di strada per la tua città ideato da Alessandro Ceresoli e A12 coordinato da Rossana Ciocca e, sul territorio, da Alessandra Dini e Alessandra Poggianti. “Livorno in Contemporanea” inaugura il suo primo appuntamento venerdì 29 maggio in piazza del Luogo Pio.
Per un giorno la piazza in cui sorgerà il nuovo “Museo della Città”, torna ad essere uno spazio pubblico ospitando un gioco di strada aperto alla cittadinanza, ai bambini, alle scuole e a tutti coloro che vorranno partecipare a una grande opera collettiva.
Ideato nel 2010 dagli artisti Alessandro Ceresoli e dal gruppo A12, #upGiotto inizia la
sua itineranza a Città del Messico, per poi fare il giro delle piazze d’Italia. Venerdi 29 maggio
arriva a Livorno e, seppure temporaneamente ed in modo effmero, si appropria di uno
spazio pubblico. Per l’intera giornata la piazza viene usata come foglio bianco da riempire
progressivamente di disegni realizzati dagli stessi giocatori che diventano autori di un
intervento artistico. #upGiotto è una gara di “disegno dettato” che si esegue con
semplici strumenti: uno speciale mazzo di 40 carte realizzato e fornito dagli ideatori e dei
gessetti colorati.
I giocatori dovranno disegnare l’immagine descritta da un altro giocatore, vince chi si
avvicina il più possibile all’immagine riprodotta sulla carta pescata. #upGiotto si
propone, così, di creare nel cuore della città un momento di aggregazione sociale, unendo
le persone attraverso la pratica del disegno e del gioco, promuovendo il dialogo diretto
dell’arte contemporanea con un pubblico ampio ed eterogeneo.
#upGiotto apre il nostro sguardo di passanti a nuove possibilità di visione, i luoghi che
attraversiamo abitualmente si trasformano grazie alla nostra partecipazione. Con
l’intervento diretto su piazze e strade cittadine la comunità si riscopre artefce e
responsabile del proprio ambiente; la polvere dei gessetti è destinata a scomparire ma,
come spiegano gli autori, “la memoria di come uno spazio può essere usato diversamente
e collettivamente è una traccia più tenace da cancellare.”
In occasione della tappa livornese Alessandro Ceresoli e gli A12 presenteranno, come di
consueto, una nuova carta dedicata alla città ospitante che riproduce un simbolo che la
rappresenta. La carta sarà presentata al pubblico durante l’incontro con gli artisti previsto
per lunedi 18 maggio.
Livorno in Contemporanea è una iniziativa realizzata con la collaborazione del
Centro per l’Arte Luigi Pecci nell’ambito del progetto regionale “Cantiere Toscana
Contemporanea”, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Livorno e le associazioni
Carico Massimo e React.